Oggi ci immergiamo nelle antiche leggende legate all’Emilia Romagna, più precisamente a Bologna.
La Torre Garisenda e la Torre degli Asinelli sono i simboli di questa meravigliosa città. Si ergono maestose al centro della cittadina, tra i principali monumenti e gli storici palazzi.
La Torre è conosciuta per una leggenda d’amore che vorrei raccontarvi.
C’era un contadino che possedeva due asini. Egli lavorava tutti i giorni con gran fatica al fine di riuscire a mettere da parte i suoi guadagni per comprare qualche terreno in più ed espandere le sue proprietà.
Durante una normale giornata di lavoro, d’improvviso i due asinelli si fermarono e iniziarono a scavare il terreno. Il contadino non crebbe ai suoi occhi; dentro la buca formata dallo scalciare degli asini vi era un baule pieno di monete d’oro e d’argento. L’uomo prese il tesoro ma non disse nulla a nessuno, decise solamente di usare il denaro per permettere al proprio figlio di studiare affiancato dai più bravi precettori dell’epoca.
Con il passare del tempo il giovane si innamorò di una fanciulla appartenente ad una delle famiglie più ricche ed importanti della città.
I due amanti riuscirono a vedersi di nascosto per qualche tempo ma più passavano i giorni più risultava pericoloso incontrarsi. Fu così che il ragazzo prese coraggio e si fece avanti chiedendo alla famiglia nobile la mano della fanciulla.
Il padre di lei lo schernì e sfidandolo decise di metterlo alla prova “Se riuscirai a costruire una torre altissima, consentirò il vostro matrimonio”.
Inizialmente il giovane non seppe cosa fare ma decise lo stesso di accettare la provocazione e di confidarsi con il proprio padre. Quest’ultimo, il cui unico obiettivo era quello di rendere felice il figlio, gli consegnò il baule e grazie a quel denaro il giovane riuscì in poco tempo a costruire una bellissima torre.
La Torre degli Asinelli venne ultimata e i due giovani riuscirono a sposarsi e vivere felicemente la loro vita.