Oggi cari lettori vi parlo delle Stufe di San Calogero che si trovano nella bellissima Sicilia, più precisamente a Sciacca, in Agrigento. 

Sono grotte molto antiche, abitate fin dall’età del rame. 

Per un periodo furono abbandonate a causa di fuoriuscite di vapore (dovute a movimento tellurico), ma furono nuovamente occupate in epoca greca. Il monaco San Calogero (IV sec.) scoprì in seguito le virtù terapeutiche del vapore e le grotte furono trasformate e dotate di sedili in pietra su cui si accomodavano i “pazienti”. Questa seduta terapeutica ebbe così tanto successo che venne praticata per millenni. Secondo la leggenda a scavare le Stufe di San Calogero fu Dedalo, nel periodo in cui il territorio era occupato dai Sicani. Inoltre è la cavità più profonda della Sicilia ed è interessata da un flusso di aria vaporosa con temperature che variano tra i 37° e i 39°. 

Queste elevate temperature si pensa siano dovute ad un antico sito vulcanico che ancora oggi mostra la sua attività, ormai sopita, attraverso i vapori sulfurei. La cavità che finora l’uomo è riuscito ad esplorare è 200 metri di profondità. I ricercatori inizialmente non potevano sostare nell’ambiente sulfureo per più di 30 – 40 minuti per non rischiare un collasso dell’organismo dovuto al forte calore. Successivamente, con l’avanzare delle nuove tecnologie, il problema fu superato con attrezzature ideate allo scopo che permisero agli studiosi di trascorrere  maggior tempo all’interno delle grotte.

Queste cavità sono poi importantissime poiché custodiscono un’incredibile stazione archeologica risalente al periodo dell’età neolitica. Al loro interno infatti sono stati trovati decine di enormi vasi ancora intatti risalenti circa a 4000 anni fa. Oltre ad essi sono stati trovati resti umani risalenti ad epoche più remote. 

Le Stufe di S. Calogero costituiscono dunque un affascinante complesso speleo-termale che accoppia ad un eccezionale fenomeno geo-termi­co un importantissimo monumento della prei­storia siciliana.